martedì, dicembre 23, 2014

23 Dicembre. Popcorn al burro salato



Il mais scoppiato in versione snack, più o meno il popcorn che conosciamo oggi, iniziò a diffondersi nel 1893, anno in cui Charles Cretors stupì i visitatori della Fiera di Chicago con la prima macchina a vapore ambulante in grado di produrre popcorn.
Il successo fu immediato e subito dopo i clienti cominciarono ad assaggiare campioni distribuiti gratuitamente si iniziarono a creare lunghe file solo per poter degustare quella novità.
Il fatto che lo snack venisse preparato proprio sotto gli occhi dell'acquirente fomentò ancora di più la sua celebrità e lo aiutò a raggiungere la vetta nella scalata ai cibi di strada consumati in eventi pubblici come, appunto, fiere, circhi o cinema.Con la Grande Depressione il popcorn si diffuse viralmente in ogni angolo del paese, essendo uno degli snack più economici in circolazione.


In questi giorni sicuramente inizierà la maratona cinematografica a tema natalizio: Willy Wonka, il piccolo Lord, una poltrona per due, piccole donne... e chi più ne ha più ne metta....non c'è niente di meglio che gustarsi una vasca di popcorn caldi davanti alla televisione.

Quindi amici miei vi lascio un'ultima ricetta dell'avvento e vi auguro di passare delle buonissime feste. Spero che questa nostra corsa al Natale, insieme a  Roberta di Einmal Salzburg vi abbia tenuto compagnia durante tutto il mese di dicembre.  Mi raccomando non esagerate troppo col condimento, che i panettoni e i pandori non perdonano!
E continuate a seguirci domani, per il gran finale della vigilia, con Roberta naturalmente!

Ingredienti:

Mais
Burro salato (io ho scelto quello danese il Lurpak)
Sale (poco)

Preparazione:
Sciogliete il burro in un piccolo pentolino posto su una fiamma media oppure usando il forno a microonde.
Fate scoppiare i popcorn usando il metodo che preferite.Versate i popcorn ancora caldi in un'ampia zuppiera.
Conditeli cospargendoli con il burro fuso. Aggiungete il sale a piacere. Mescolate e godetevi i vostri  popcorn. 

lunedì, dicembre 22, 2014

22 Dicembre. Calendario dell'avvento




Oggi, dopo la notte più lunga dell'inverno, Roberta ci mostra alcune pratiche di purificazione all'austriaca, volete preparare la vostra casa al Natale? Allora date alle fiamme: il sambuco, la mirra, la salvia...etc..


l 21 Dicembre, la Thomasnacht, non riconosciuta nella tradizione cattolica, fa parte delle Rauhnächte.
L’origine della parola Rauhnacht non è chiarissima: secondo una versione la parola rûch viene dall’alto tedesco medioevale e significa “peloso” riferendosi a demoni con zampe di capra che girerebbero in queste notti; secondo un’altra derivazione viene dalla parola Rauch, riferendosi alle notti in cui si usa “depurare” la casa bruciando incenso ed erbe, come rosmarino o sambuco. Qui  Vi ho consigliato di comprare in un mercatino di Natale un’incensiera con il carboncino e l’incenso proprio per iniziare questa bella tradizione depurativa austriaca.

http://einmalsalzburgeritorno.com/tag/cultura/






domenica, dicembre 21, 2014

21 Dicembre. The Dude's favorite drink, the White Russian.


Il 21 dicembre è il primo giorno d'inverno, così per riscaldarvi un'po' ho deciso di proporvi un cocktail. Uno che ha sempre stuzzicato la mia immaginazione, ma che non avevo mai provato a fare prima. Dopo aver visto, per la millionesima volta, il grande Lebowski ho finalmente capito, che dovevo assolutamente provare a riprodurre il White Russian e sempre, assolutamente, dovevo mescolarlo prima di berlo, come lui, il Big Lebowski!!
Provateci anche voi e divertitevi.... vi lascio la ricetta.

Ingredienti:
  • 5 parti di vodka (ovviamente non aromatizzata)
  • 3 parti di liquore al caffè, meglio il Kahlua, ma va bene anche un liquore di fattura casalinga, se ce l'avete
  • 2 parti di panna liquida del tipo da montare
  • cubetti di ghiaccio
Preparazione
La preparazione di questo cocktail è molto semplice e non richeide l’uso dello shaker.
Mettete dei cubetti di ghiaccio in un bicchiere del tipo tumbler.
Versateci sopra la vodka e il liquore al caffè. Mescolate usando l’apposito bastoncino per 5 – 8 secondi.
Montate leggermente la panna liquida, che deve essere ben fredda, e versatela con delicatezza nel bicchiere senza mescolare ulteriormente.
Servite subito senza alcuna decorazione.

Mentre preparate il vostro cocktail, ascoltate anche questa canzone:








venerdì, dicembre 19, 2014

19 Dicembre. Spritz Mappa




Dopo il fantastico post di Roberta, che vi ha portato a Salisburgo a vedere i mercatini di Natale, non ho resistito ed ho pensato che in questo calendario dell'avvento non poteva mancare anche un tour per le calli veneziane, magari a Capodanno, se qualcuno di voi ha già programmato un viaggetto in laguna un bacaro tour, potrebbe tornarvi utile.
Quindi vi voglio accompagnare, attraverso le calli e i campi di Venezia all'insegna dei posti più tipici a bere spriz e mangiare cicchetti, in un percorso che parte da Piazzale Roma e si spinge fino al Ponte di Rialto e dintorni, un percorso classico, diciamo, utile per chi arriva in città in macchina o in treno e spesso non sa come muoversi!
Ecco il link ad una spriz mappa a cui potrete accedere comodamente dal vostro telefono e che vi guiderà nelle tappe fisse, vere e proprie istituzioni del mangia e bevi alla veneziana, già infatti a Venezia non ci sono discoteche, ma tante e ancora tante osterie e bacari da passare uno dopo l'altro in un vorticoso tour gastronomico:
https://www.google.com/maps/d/edit?mid=zhD2_wrUhJZ4.kA-o5AcShneo

Per darvi un'idea più precisa aggiungo anche alcune fotto delle tappe salienti, sperando che così vi venga ancora più voglia di intrapprendere questa passeggiata!
 Allora, si parte e in bocca al lupo a tutti! Chi lo proverà, naturalmente dovrà rendere conto anche dei risultati: a che tappa si sarà fermato prima di raggiungere il traguardo e quanti spriz sarà riuscito a bere. Il mio spriz preferito è quello al Campari, piu amaro, ma anche più pesante, quindi vi consiglio di alternarlo con quello al Select, se non volete arrivare morti alla fine o con quello più leggero e ormai conosciuto anche in tutto al resto della penisola all'Aperol, ma che io trovo troppo dolce, forse in passato ne ho bevuti troppi! E ancora non sottovalutate lo Spriz al Cinar, very venetian style!






Continuando su Strada Nuova, vi aspettano le migliore polpette di carne di Venezia:





Se volete provare l'emozione di andare in gondola senza spendere una follia, poco dopo la Vedova potete traghettare in gondola al mercato del pesce di Rialto:




Continuando a piedi dopo sette, otto minuti arriverete in Campo San Bortolo e da uno dei sottoporteghi del campo troverete la Rosticceria, l'istituzione veneziana della mozzarella in carrozza con l'acciuga o il prosciutto cotto, assolutamente da provare appena scolata dall'olio:


Proseguendo dalla rosticceria a campo San Lio (2 minuti), prendete la calle adiacente al pub l'Olandese volante, (ormai colonia cinese), vi imbatterete nell'osteria Al Portego, dove troverete tanta gente e una perfetta atmosfera da "baccarata", sempre per tenere alto lo spirito della serata!

Comunque è tempo di ritornare indietro da dove siete venuti a Campo S Bortolo e attraversare il ponte di Rialto per dirigersi in Erbaria, godetevi il panorama!



In Erbaria, centro della movida veneziana notturna, proprio ai piedi di Rialto troverete diversi bacari per tutti i gusti e tasche io ne ho scelti due, uno diciamo più alla mano Il Pesador e uno più chic, che offre anche un ottimo e costoso ristorante, ma per un cicchetto potete assolutamente permettervelo, il Bancogiro.




Appena dietro l'angolo, verso il Mercato, troverete un altro baccaretto, dove fanno dei paninetti favolosi, al Mercà:




Per raggiungere le prossime due tappe di questo tour vi consiglio di passare per il Mercato della frutta e quello del pesce...anche solo per uno sguardo, non possiamo sempre solo bere e mangiare del resto..



E si riparte, dal mercato del pesce dirigetevi alla Cantina do spade, due minuti, solo un ponticello quello delle poste vecie, e voilà:




E poi l'ultima, ma non per questo da sottovalutare, l'Arco, un baccaretto, attivo sopprattutto di giorno, tenetevelo bene a mente, chiude presto...sarebbe più adatto per un mezzogiorno, ma vedete voi..


Qui giocano in casa i gusti forti: musetto, senape, porchetta, si sta in piedi, tavoli non ce ne sono giusto un ripiano alla parete per appoggiarsi o un tavolino fuori nelle belle giornate, ma non per niente lo troverete su tutte le guide..


Non ho messo proprio tutte le foto dei locali elencati nella spriz mappa, ma non vuol dire che gli altri posti elencati non siano validi, ci tenevo a sottolinerlo, infatti il primo dell'elenco, il baretto da Lele vicino a piazzale Roma, è forse il più economico dell'elenco e anche qualitativamente è forte, pensate che i propietari portano materie prime nostrane di primissima qualità e anche i vini sono ottimi, quindi non dimenticatelo, ah anche quello massimo alle otto della sera chiude, non scordatelo!

Se non tutti hanno il fisico per un bacaro tour completo e faranno solo alcune delle tappe citate, vi lascio anche il link ad un precedente post sulle osterie che avevo scritto, per continuare magari con una cena comodamente seduti a tavola, ecco qui.

giovedì, dicembre 18, 2014

18 Dicembre. Calendario dell'avvento


Che cos'è l'avvento senza un mercatino di Natale? Roberta vi porta a scoprire quello di  Salisburgo, seguitela in questo viaggio e magari bevetevi alla nostra salute un gluhwein bello caldo! Prost!


http://einmalsalzburgeritorno.com/2014/12/18/calendario-dellavvento-18-dicembre/





mercoledì, dicembre 17, 2014

17 Dicembre. Matcha Green Chocolate





Chi l'ha detto che sotto le feste tutti i dolci devono essere devastanti e ricchi di calorie? Ho cercato una soluzione, ma non ne ho trovate! Posso dire, però che ho trovato un compromesso mischiando ad un minimo di ingredienti calorici come il cioccolato a degli ingredienti sani per il nostro organismo come il tè matcha, ricco di antiossidanti,  le bacche di goji - lo giuro non volevo soccombere, ma alla fine le ho comprate- le noci di macadamia e i semi di zucca decorticati.
Curiosando in rete ho trovato questa ricetta, che faceva proprio al caso mio, date un occhiata anche alla versione originale se volete più dettagli, a seguire la traduzione in italiano!

Il Matcha è una polvere di tè verde dal colore super brillante che si utilizza durante la tradizionale cerimonia del tè giapponese Cha no yu 茶の湯 . E' ricco di vitamine, minerali e polifenoli  ed è il tè con la maggior percentuale  di antiossidanti, anche superiore al normale  tè verde.

frullino di bambù, chasen 茶筅

Ingredienti:

10g di burro di cacao
3 cucchiai di olio di cocco solido
2 cucchiaini di polvere Matcha
1 cucchiaino di cacao grezzo in polvere
2.5 cucchiaini di dolcificante liquido (tipo: miele grezzo, agave puro, sciroppo d'acero)
1 pizzico di vanillina
1 pizzico di sale marino
1 cucchiaino di scorza di limone
Toppings a scelta, io ho messo: noci di macadamia, semi di zucca decorticati e bacche di goji.

Ricetta e foto di talesofakitchen.com

Preparazione:
Foderare una teglia con carta da forno.Aggiungere burro di cacao in una ciotola e posizionare la ciotola sopra un pentolino di acqua bollente.Sciogliere il burro di cacao a bagno maria e aggiungere l'olio di cocco.
Lasciare fondere e mescolare con una spatola di legno o silicone. Aggiungere il tè matcha, le polveri di cacao e mescolare.Aggiungere la vaniglia, sale marino e il dolcificante a scelta e mescolare fino a quando tutto è combinato.Togliere ciotola dal fuoco e continuare a mescolare lentamente fino a quando il cioccolato comincia a ritirarsi un pò. Aggiungere la scorza di limone e continuare a mescolare per distribuirlo in modo uniforme.Versare il cioccolato nella teglia preparata in precedenza e aggiungere i toppings. Mettere a riposare in frigo e lasciare indurire completamente.

Anche queste barrette di cioccolato possono essere naturalmente un regalo di natale per i vostri amici più salutisti, di sicuro il tè matcha ce l'hanno già.



martedì, dicembre 16, 2014

16 Dicembre. Calendario dell'avvento


A Natale sulle tavole di tutti noi l' unico piatto che non può mancare è il panettone....ed oggi Roberta di Einmal Salzburg vi spiegherà passo passo come fare un ottimo panettone "maison" da offrire a parenti e amici!
Inoltre, udite udite: il post sarà in duplice versione italiano e tedesco. Poi non dite che non siamo internazionali!

Questo post per l'impegno e l'amore con cui è stato pensato e realizzato merita sicuramente un'occhiata, non perdetevelo!!

http://einmalsalzburgeritorno.com/2014/12/16/calendario-dellavvento-16-dicembre/

Brava, la nostra Roberta, applauso!!


lunedì, dicembre 15, 2014

15 Dicembre. Il fai da Tè di Natale



Per accompagnare i tanti biscottini natalizi che avrete ricevuto o che riceverete nei prossimi giorni non c'è meglio di un buon tè. Anche questa, come la cioccolata calda, di cui vi ho già parlato qui, è una ricetta "da regalare".Un pensierino economico e super veloce, che vi farà fare una gran figura.
Infatti, in un barattolo, magari di latta, magari usato, tanto da dare quell'effetto shabby, che non guasta mai, mettete 100g di un buon tè in foglia, quello che più vi piace, e poi le spezie, la frutta secca a piacere. Ispiratevi apertamente alla persona a cui lo volete regale, che sapori la descrivono, che ingredienti vi fanno pensare a lei e fate una composizione su misura!
Io ho provato a rifare una ricetta che mi aveva conquistato e che mi ha tenuto compagnia per tutto l'inverno scorso. A Natale avevo ricevuto in regalo un Kusmi Tea, il Trojka per la precisione, e dato che volevo ricreare lo stesso aroma, ho provato a mischiare quelle stesse tre note: arancio, limone e mandarino. E ho aggiunto quelle spezie, che mi sembrava di riconoscere al palato.




Mettete 100g di tè nero in foglia (nel mio caso Earl Grey) in un bel barattolo, insieme alle scorzette spezzettate finemente di un'arancia, di mezzo limone e di un mandarino, (le bucce vanno prelevate con un pelapatate, abbrustolite in microonde per un paio di minuti oppure se avete più tempo lasciatele seccare sul termosifone, nature), una piccola noce moscata intera, una stecca di cannella intera, 5 bacche di cardamomo.



Et voilà...chiudete il barattolo e lasciate riposare una settimana. A quel punto riaprite il barattolo ed estraete la noce moscata e la cannella. Se lo fate oggi, siete ancora in tempo per berlo a Natale!






domenica, dicembre 14, 2014

14 Dicembre. Calendario dell'avvento.


Il calendario dell'avvento continua anche oggi...andiamo incontro alle feste, magari con una canzone.
Roberta, oggi, in questa alternanza funambolica, ci fa sentire qualcosa di tipico austriaco, ascoltate:
http://einmalsalzburgeritorno.com/



sabato, dicembre 13, 2014

13 Dicembre. Lussebullar: le brioches di Santa Lucia





Il 13 dicembre è Santa Lucia e nei paesi scandinavi,e a Parma del resto, si festeggia alla grande!

Lucia porta i regali ai bambini buoni, a quelli cattivi arriva il carbone, anche se in tutte le case, un pezzettino di carbone dolce arrivava comunque, perchè è troppo goloso.
Il 13 è il giorno più buio dell'anno, quindi gli scandinavi festeggiano accendendo tre candele per indicare la via all'asino della santuzza, vestono una bella bionda di bianco e le mettono la corona in testa con le tre candele accese, poveretta!
Poi cantano, bevono il glogg, se lo avete perso vi conviene leggere qui e mangiano i lussebullar o safron buns o brioches di Santa Lucia! 
Così, dopo aver scritto del glogg, non potevo certo non farle.
ed inoltre, mi ricordano la "S" della Sardina. 

Se volete farvi un'idea più precisa, parlo del making of, guardate il video postato più in basso, che casca a fagiolo. 

E' in svedese, ma quello che conta sono le immagini, la ricetta l'avete a seguire in italiano.
Se gli svedesi le fanno così, vuol dire che stiamo in una botte di ferro..









 

 Ingredienti :
 

250 gr di latte 
100 gr di burro a temperatura ambiente 
25 gr di lievito di birra
1 uovo 
650 gr di farina
1 pizzico di sale
2 bacche di cardamomo, i semini pestati
1 tazza di zucchero e 1 cucchiaino

Per decorare
uvetta
1 rosso d'uovo

Preparazione:

In un pentolino scaldate il latte con lo zafferano e il cucchiaino di zucchero, mi raccomando, il latte non dovrà bollire, ma solo scaldarsi fino a raggiungere i 37 gradi, ossia quando lo sentirete caldo col dito.Spegnete il fuoco, mescolate fino a far sciogliere lo zucchero, aggiungete il lievito di birra e mescolate di nuovo. Lasciate riposare per 10 minuti.Mescolate la farina con la tazza di zucchero, il pizzico di sale e i semini di cardamomo. Disponete la farina a fontana, nel mezzo rompete l'uovo, aggiungete il composto col lievito e iniziate a girare con lamano i liquidi incorporando sempre più farina verso il centro. Impastate, aggiungete un pò di farina, se dovesse risultare molto appiccicoso da lavorare. Quando si staccherà dalle mani sarà pronto. Unite il burro morbido a tocchetti nel centro della pasta e ricominciate a lavorarla fino a fare amalgamare benne tutto il burro. Formate una palla, mettetela nella ciotola e chiudetela con la pellicola, lasciate lievitare per un'ora, minimo, o fino a quando non vedrete che l'impasto sarà raddoppiato.Preriscaldate il forno a 180 gradi. Riprendete il composto e formate tante palline della stessa misura. Fatele rilievitare altri 15 minuti.Appiattitele sotto le mani e formate dei cilindri.Dategli una forma ad "S". Posizionate le brioches sulla leccarda rivestita di carta forno. Nei due riccioli delle esse mettete un acino di uva passa, precedentemente ammollata nel rum o nell'acqua tiepida. Spennellate le S con il tuorlo d'uovo ed infornate a 180 gradi per 10-15 minuti.



venerdì, dicembre 12, 2014

12 Dicembre. Calendario dell'avvento

Anche se il solistizio d'inverno dovrebbe essere il 21 dicembre, la notte più corta dell'inverno dicono sia quella del 13 dicembre, la notte di Santa Lucia.
Oggi, per non rischiare di farvi cogliere impreparati, leggete il posto di Roberta, vi spiegherà come fare una candela profumata.

A domani...




giovedì, dicembre 11, 2014

11 Dicembre. Books for cooks 2014

Oggi vi consiglio alcuni libri da poter regalare a Natale, sono tutti libri di cucina, i miei preferiti, diciamo, dell'ultimo anno, sono tutte letture sperimentate ai fornelli, di cui vi potete fidare al 100%, non farete brutta figura.Naturalmente rispecchiano i miei interessi dell'ultimo anno, però ho cercato di fare un mix abbastanza bilanciato, per poter soddisfare diversi palati...date un'occhiata!

La “bibbia” culinaria di Vefa Alexiadou, la più grande esperta di cucina greca oggi conosciuta. Un’opera dedicata alla tradizione culinaria della Grecia, patria della cucina mediterranea e famosa fin dall’antichità per il suo inimitabile olio d’oliva, pane e miele.
Il libro contiene più di 800 ricette sane, naturali (molte sono vegetariane) e semplici da preparare.
Il volume raccoglie anche numerose specialità regionali, da quelle di mare a quelle di montagna, a testimonianza della grande versatilità della cucina greca.
Se ne volete un "assaggio", leggete il post che ho scritto, traendo la ricetta proprio da questo libro: il dolce di San Fanurio.


La cucina siciliana









































La cucina siciliana, lo ammetto, è uno dei libri che utilizzo più spesso. Le ricette sono semplici, precise e gustosissime, o forse, perchè ritengo, personalmente, che la cucina siciliana sia una delle più buone al mondo! Inoltre le foto: mai banali, calde e che riescono a ricreare l'atmosfera giusta, la Sicilia, insomma, sfogliandolo e leggendolo, ci si sente proprio trasportare sull'isola.
Il macco di fave, la pasta con le sarde, le granite, tutta l'abbondanza della Sicilia.
E poi gli autori di questo libro hanno anche un bellissimo blog, per le ricette di tutti i giorni, vale veramente la pena dargli un occhiata: lacucinadicalycanthus.net



La cucina giapponese di casa







Oggi la cucina giapponese è diventata quasi una moda. Parole come sushi, sashimi e wasabi non suonano più esotiche come qualche anno fa, tuttavia quello che conosciamo della gastronomia nipponica si limita alla versione un po’ patinata e standardizzata dei ristoranti. Ma dentro le mura di una casa giapponese si cela tutto un altro mondo, quello che Harumi ci racconta nel suo libro: i piatti che si portano in tavola tutti i giorni e che le donne di casa propongono alla famiglia e agli amici. Ricette selezionate con cura, pensate per avvicinare al cibo locale culture differenti, e che si possono ricreare anche a casa nostra, con ingredienti che si trovano al supermercato, senza dover impazzire alla ricerca di prodotti introvabili. Le tecniche e i procedimenti sono spiegati con estrema semplicità, affinché altrettanto semplicemente possiate cucinare giapponese.






La cucina totalitaria


I russi non vanno pazzi per il caviale come si tenderebbe a pensare, anzi... Il vero simbolo del lusso in cucina per loro è l’ananas. Basta questo esempio per rendersi conto di quanto i territori dell’ex Unione Sovietica siano inesplorati dal punto di vista culinario. Per rimediare a questa lacuna, Wladimir Kaminer traccia brevi ritratti nazionali delle repubbliche ex sovietiche attraverso le ricette della tradizione, da quelle piccanti del Caucaso a quelle ucraine a base di aglio, a quelle esotiche dell’Asia, a quelle salutari del Baltico. Il suo è una specie di atlante «sragionato» dell’Impero decaduto, una miscela di geografia politica, storia e analisi del costume, arricchito da un campionario di aneddoti, incontri deliranti ed esperienze personali al limite dell’assurdo risalenti agli anni della gioventù realsocialista e della maturità postcomunista berlinese.
Alla fine di ogni capitolo il testimone passa alla moglie Olga, che presenta una serie di ricette tipiche della regione appena trattata – dalle patate arrosto bielorusse ai pel’meni siberiani – tutte regolarmente testate dagli amici della coppia rastrellati nella comunità russa di Berlino.


Se siete interessati all'argomento totalitario, vi consiglio di leggere anche altri lavori di Kaminer, molti ambientati nella Berlino Est dell'intellighencja russa, tipo: Russendisko





Lost in the supermarket: an indie rock cookbook


























Questo libro fonde perfettamente  i due assiomi "you are what you eat" con " you are who you listen to". Lost in the Supermarket, come la canzone dei Clash del 1979, è un compendio creativo di ricette che rivendica il piacere della cucina per una generazione "hip", una riflessione sul rapporto tra cibo e musica. Le ricette, infatti, sono quelle preferite da molte band indie, che in tour e a casa, ci illustrano i loro cibi preferiti. Non si tratta di un libro di ricette classico, non vi servirà per fare alla perfezione la Sacher torte o la meringa, ma vi farà scoprire anedotti, curiosirà e retroscena di tanti gruppi, cosa gli piace mangiare dopo un concerto o per le occasioni speciali.
E' un libro divertente e graficamente accattivante, per cucinare, magari ascoltando qualche pezzo in sottofondo...







Crudo. 115 ricette freschissime


 Crudo-115-ricette-freschissime-Montalier-Delphine-De


 Ed ecco l'ultimo acquisto, che vi posso consigliare, non l'ho ancora provato bene, visto che l'ho preso da poco, ma più delle ricette, qui mi piaceva la filosofia di vita che vorrei seguire, magari per depurarmi dopo i bagordi natalizi.
Se volete mangiare più sano e trarre il meglio dagli ingredienti che utilizzate, beneficiando di un'alimentazione cosiddetta "viva", provate il crudismo, magari per brevi periodi, tipo qualche settimana, di sicuro il vostro fegato vi ringrazierà!

mercoledì, dicembre 10, 2014

10 Dicembre. Calendario dell'avvento


Oggi, se non l'avete ancora fatto, è il momento giusto!

Eh si! Non si scherza, che Natale sarebbe senza un albero...........anche piccolo, anche alternativo, commestibile, di legno, di stoffa, di vetro...fatelo come più vi piace, ma fatelo!

Se vi manca l'ispirazione, visitate il blog di Roberta, che oggi vi  illuminerà, letteralmente, con i balocchi di carta pesta da appendere al vostro albero: http://einmalsalzburgeritorno.com/2014/12/10/calendario-dellavvento-10-dicembre/

Ce l'avete una lampadina usata?
A presto..



martedì, dicembre 09, 2014

9 Dicembre. Polpettine della vigilia



Vi prego ammettetelo, ditelo ad alta voce, tiratelo fuori: il crostino col burro e il salmone mi ha rotto...non ne posso più del ricciolo di burro, che non fa la curva e del pan carré bruciacchiato sotto, perché al brindisi col prosecco lo abbiamo lasciato nel tostapane!


Quest'anno vale la pena ponderare un'alternativa: con gli stessi ingredienti del crostino, ossia, il pane e il salmone, quello che vi arriva col pacco di Natale, che lo finirete ad Agosto, perchè tanto nei pacchi non manca mai, quest'anno lo rivisitiamo e ne facciamo delle golosissime polpettine al salmone e pane.


Ingredienti per 20 polpette:

100g di salmone
la mollica di un panino raffermo senza la crosta
1 uovo
1 tazza di latte
1 tazza di pan grattato
1 tazza di olio di semi per friggere
semi di finocchio
pepe
menta secca

Preparazione:

Mettete a bagno la mollica del panino raffermo con il latte per 10 minuti. Tagliate il salmone a pezzettini piccoli, tipo macinato. In una ciotola mescolate il salmone alla mollica strizzata e spezzettata. Aggiungete il pepe e le spezie e mescolate. Unite l'uovo e impastate il tutto. Unite il pangrattato fino ad ottenere un impasto abbastanza solido. Formate delle polpettine grosse come una noce. Infarinatele. Friggetele in padella in un bicchiere di olio di semi ben caldo, per pochi minuti, non appena prendono un colore dorato, scolatele su carta da cucina.
Naturalmente, vi basterà raddoppiare o triplicare le dosi per ottenere più polpette, dalla dose indicata ricaverete circa 20 polpettine.