venerdì, ottobre 28, 2011

Una domenica al lago

 Orta è un posticino assolutamente affascinante e romantico, uno di quegli angoli da classifica, tipo: i Cento borghi più belli d'Italia &Co.
E poi, se ci capitate in una domenica di sole, magari una delle ultime, prima delle brume autunnali, vi sentirete assolutamente degli eletti! Io ci sono stata in una giornata d’inizio ottobre soleggiata e tersa e mi sono casualmente ritrovata in un centro storico tutto coppi, san pietrini e fiori che scivola giù fino alle sponde di un lago a forma di fagiolo.


Appena si sbuca nella piazzetta di paese, la visuale, improvvisamente, si allarga  e si sbatte il "muso" sull'isola di San Giulio che trionfa solitaria nel bel mezzo del lago. Molto mistica, l'isola è ancora oggi sede di un monastero di clausura delle benedettine (che fa molto Manzoni..) è visitabile ed abitata, oltre al convento, infatti ci sono alcune case private, un ristorantino, una scuola e qualche sede istituzionale della municipalità. Nel convento chiaramente non si entra, si visita solo la chiesa e si può passeggiare per le poche stradine dove, continuamente, cartelli multilingua invitano al silenzio!!!


La cosa divertente, però, è che da Orta a San Giulio si va in motoscafo per la modica cifra di 4 euri A/R.
Bella novità, direte voi, per una pseudo-veneziana come me, infatti, muoversi in barca non è proprio una gran novità, ma vi giuro, che su quella barca in particolare ci passerei la vita, infatti a far da traghetto sono tutti super taxi-motoscafi modello Riva, non so se avete presente quelli della Mostra del Cinema di Venezia che fanno vedere al TG quando arrivano i divi per il red carpet, ecco appunto, proprio quelli, potete star seduti fuori sul divanetto di pelle bianca ed intanto salutare con la manina!!
Ok, ho esagerato, non mica posso tirarvi un pippone sul motoscafo, non è questa l’unica l'attrattiva di Orta!


Parliamo di cose serie, piuttosto, ad Orta si mangia pure da Dio, naturalmente, essendo la mia una gitarella fuori porta non avevo in programma grandi scorpacciate, ma posso assolutamente consigliarvi, in linea col trend “sto fuori a pranzo, ma non spendo troppo e mi godo il sole della piazza, invece di sedermi dentro allo scuro di un ristorantone col menu' con le foto”: Il Re di Coppe.
E’ una simpatica, giovane e buongustaia enoteca locale dal décor piaccione, quel finto povero chic che non tramonta mai, le mensole piene di vini locali e non, bio e anche no, le marmellate fatte in casa nel vasetto bello con le etichette fatte a meno e che costano come un kilo di tartufi bianchi di Alba, ma non temete siate spavaldi e conquistate un tavolino, uno dei pochi fuori sulla piazza e godetevi il sole, lasciatevi riscaldare ed ordinate un bel tagliere misto di prosciutti-formaggi locali e qualche buon bicchierino di bianco fresco che a stare al sole poi viene sete!


Se dopo pranzo avete ancora qualche energia da spendere attaccate la salita nella viuzza a fianco e dirigetevi verso il Sacro Monte un complesso monumentale di 21 cappelle tutte affrescate con le storie della vita di San Francesco. Dal monte si gode di una bellissima vista sul lago, ed il percorso della visita vi guida attraverso un bel parco di alberi secolari, e poi è gratis e per digerire non c’è di meglio che una bella scarpinata rigenerante.


martedì, ottobre 04, 2011

La "Schwarzwald", ovvero una finta torta di compleanno....


Per farmi perdonare di non avere cucinato una torta di compleanno al momento dovuto, ho prodotto la bomba calorica piu' pesante di cui avessi mai avuto memoria e cosi' si è materializzata la "Schwarzwald"(o "Torta Foresta Nera").

Quando abitavo in casa dello studente, infatti, il mio amico Alessio (grande virtuoso gastronomico) ci deliziava almeno una volta all'anno, o comunque nelle occasioni speciali, di questo meraviglioso mostro di colesterolo e sempre in quell' epoca lontana, in cui acidita' di stomaco e ritenzione idrica non rientravano ancora nel mio vocabolario, questa torta era il vero paradiso in terra!


Quindi leggete bene quelle "virgolette" prima di mettervi ai fornelli, che non sono a caso, vi daranno esattamente la cifra di cio' che vi accingete a produrre...
E spero, che questa post- torta di compleanno valga almeno per due! Visto che dovevo fare ammenda non potevo certo lesinare in impegno e calorie!






Ingredienti per la base:
200 gr di farina
180 gr di zucchero
80 gr di burro
80 gr di cacao
200 ml di panna o yogurt bianco
4 uova
1 bustina di lievito

In una terrina mettere i rossi e lo zucchero, mescolare. In una terrina diversa montare i bianchi a neve.
Aggiungere il burro a temperatura ambiente, mescolare. Aggiungere farina, lievito, cacao, mescolare. Aggiungere la panna o lo yogurt (con lo yogurt viene più' leggera). Incorporare una meta' dei bianchi a neve mescolando dal basso verso l'alto per nn smontare la neve (aggiungerne quanto serve per ottenere un imposto morbido ma non troppo liquido). Mettere il composto in una teglia imburrata e infarinata cuocere in forno a 180' per 40 minuti.  Ripete tutta l'operazione una seconda volta, avete bisogno di due torte per fare 4 strati.

Per la farcitura:
Panna montata 3 o 4 brichi (meglio se nn vegetale)
Marmellata
Amarene sciroppate
Cioccolato fondente da grattuggiare

Quando le due torte sono pronte e sono fredde tagliare le basi a meta' per lungo. Mettere un primo strato di torta e cospargere con la marmellata. Mettere il secondo strato di torta e cospargere con la panna montata e le amarene sciroppate tagliate a meta'. Mettere il terzo strato di torta e cospargere di nuovo con la marmellata. Appoggiare l'ultimo strato di torta.
Coprire il mattone ottenuto con la panna montata e guarnire sopra con il cioccolato in scaglie. Lasciareil tutto in frigo e il giorno dopo dovreste avere una bomba calorica.

P:S: quando tagliate la torta a metà grattate anche in parte la crosta della torta, così' assorbirà meglio la panna.